Rockol30

Fulminacci: "Voglio che arrivi la semplicità della verità"

Il nuovo singolo "Niente di particolare" racconta la crescita di un sognatore. L'intervista
Fulminacci: "Voglio che arrivi la semplicità della verità"

Chi l’ha detto che il cantautorato debba essere per forza impegnato e cerebrale? Di sicuro non Fulminacci, che della sua leggerezza – o pesantezza vestita da leggerezza – va molto fiero. Con questo spirito (e con un tour nei palasport all'orizzonte), il nuovo singolo “Niente di particolare” si inserisce in un percorso di crescita progressiva, semplice, senza scoppi o rivoluzioni, dove un po’ d’olio su un pezzo di pane “è la cosa migliore che ci sia”.

Sono passati due anni da “Infinito +1”. Allora dicevi di non avere ancora capito chi sei e qual è la tua cifra. Ora come va?

Va molto peggio, grazie. Ho capito ancora meno, ma più vado avanti meno capisco perché secondo me più si va avanti con la vita più si inseriscono ingredienti nella ricetta e quindi si capisce sempre meno. Però sono felice di questa cosa: è più divertente se non capisci esattamente chi sei, perché se ti senti arrivato poi secondo me non hai più voglia di lavorare.

Nessun punto di riferimento?

La mia bussola è semplicemente il mio gusto, cioè quello che ascolto, quello che mi piace, la voglia di fare ispirandomi a delle cose che mi piacciono. Quello sì, sicuramente è alla base di tutti i mestieri creativi. Però cerco sempre di sorprendermi da solo. Mi diverto di più.

E che cosa ti piace?

Mi sono formato con la scuola cantautorale italiana degli anni ‘70, sia quella romana che quella bolognese. Poi mi piacciono tantissime cose, anche straniere, tantissime band di diversi periodi. Per me i Beatles sono tutto, lo dico sempre. Però ci sono varie realtà, anche del momento, che mi piacciono. C'è una band che ho scoperto da poco, si chiama Royel Otis e mi piace molto. Per citare roba nuova, dico, perché la scuola cantautorale italiana è sempre stata chiaramente la mia fonte principale d'ispirazione. Anche colleghi contemporanei – e non solo di Roma. Alcuni li conosco, è bello scambiarsi idee e influenzarsi a vicenda.

Daniele Silvestri, per citarne uno.

Certo. Daniele Silvestri fa parte della generazione intermedia tra De Gregori e quella contemporanea. Per me lui è un maestro, mi ha insegnato tutto da quando sono piccolo, senza saperlo, quando ero solamente un fan. Poi l'ho conosciuto da quando faccio questo lavoro. È bellissimo averci a che fare e scoprire anche, tra l'altro, che è una persona stupenda con cui mi trovo bene, perché pure quello non è scontato.

Una collaborazione simile che vorresti fare?

Ce ne sono tantissime, però sono collaborazioni utopiche, che capitano raramente nella vita. E poi non sai mai se vanno bene. Ci sono dei miei idoli che io non vorrei mai conoscere di persona perché ho paura di rimanere deluso. E quindi a volte alcune persone è meglio tenerle sul piedistallo, tenerle in una teca di vetro nel proprio cuore, così almeno gli vuoi bene e pendi dalle loro labbra, invece di scoprire che sono degli esseri umani come te e quindi pieni di sfaccettature complesse.

Sanremo. Come ha cambiato il tuo percorso artistico?

Dopo Sanremo è cresciuto molto il mio pubblico. Il bello è che è cresciuto restando però un pubblico consapevole, preparato, che conosce tutti i pezzi e che viene ai concerti. Conosce anche le canzoni che non sono singoli e questa è una cosa di cui vado veramente tanto fiero, è una delle più grandi soddisfazioni che mi sono tolto in questo lavoro: avere un pubblico che mi vuole bene davvero, che non è distratto e che se apprezza le mie cose è perché gli piace quello che faccio, non solo alcune canzoni. E purtroppo so che oggi questa cosa non è scontata. Quindi avere un pubblico così attento è bello. È bello che sia cresciuto e che stia crescendo sempre di più, sempre con questa qualità.

Qual è l'aspetto di te che tieni di più a far arrivare al pubblico?

Spero che arrivi la semplicità della verità. Penso sia la cosa più interessante, raccontare i miei pensieri. Non mi maschero mai, anche se mi piace anche fare finta di essere qualcos'altro, ma in alcuni casi esageratamente; nei tour, per esempio, siamo vestiti in modo assurdo. Spesso però per quanto riguarda quello che dico, io voglio che arrivi sempre la persona reale e non un personaggio, perché non sarei neanche in grado di creare un personaggio finto o più interessante di quello che sono veramente. E penso che sia lì la cifra stilistica principale di quello che faccio.

È il palco dell’Ariston l'esperienza che più ti ha cambiato, come artista e come persona?

Sanremo è un luogo che ha molta risonanza, in Italia è la manifestazione con più seguito, la più influente, quindi sì, credo di sì. Dal punto di vista della carriera, mi ha cambiato le cose. Poi ho avuto sempre una crescita graduale che sta continuando: non ho mai vissuto nessun tipo di picco o boom o esplosione e questo secondo me ha anche tutelato molto la mia salute mentale, ne sono contento. Tenendomi per mano con il mio pubblico, non ci sono mai stati traumi.

“Che sarà di noi / Di me di lei / Di chi non sogna mai”. Sei un sognatore?

Sì, penso di essere un sognatore, perché chi fa questo lavoro deve per forza sognare. Quindi sì, lo sono.

La vita “non è niente di particolare”? Solo olio su un pezzo di pane?

La vita è olio su un pezzo di pane, sì. Perché molto spesso quello che succede nella vita è molto distante da quello che succede nei film e i dialoghi della vita non hanno uno sceneggiatore, a volte risultano poco interessanti, gli eventi che ti capitano sono sconnessi tra di loro. La vita è un insieme di cose qualunque che si concatenano e creano qualcosa di speciale. E l’olio su un pezzo di pane è una delle mie cose preferite in assoluto.

Da dove nasce la voglia di passare da testi più cerebrali a uno spirito di leggerezza?

Quello che è sempre arrivato dai miei testi è una sorta di leggerezza, o comunque di pesantezza vestita da leggerezza. Sono molto contento e orgoglioso di questo, di questi feedback, perché mi piace far arrivare le cose in modo semplice. Penso sia un punto d'arrivo comunicativo. Ci sono brani in cui mi viene voglia di essere più leggero e altri in cui cerco di dire qualcosa di più profondo. A seconda anche di come mi gira il giorno in cui lo scrivo. Perché poi in questo mestiere non c'è la giornata lavorativa, non si timbra il cartellino, non si sa mai cosa si farà. E quindi ogni volta ti fai sorprendere da te stesso.

C’è chi dice che sia un dovere per gli artisti schierarsi, soprattutto in questo periodo storico. Che ne pensi?

Penso che se uno si informa e ha le idee chiare sia giusto esporsi ed esprimersi per veicolare messaggi che si ritengono giusti.

Primo tour nei palasport in arrivo. Emozionato? Che cosa ti aspetti?

Mi aspetto tantissimo, sono felicissimo, è una cosa gigante. Avevo fatto solo un palazzetto come unicum all'interno di un tour di club e questa è la prima volta che faccio vari palazzetti insieme e non vedo l'ora. Vedrò una marea di gente davanti a me e mi preparerò benissimo. Farò un sacco di prove con la band, mi voglio divertire tanto, me lo voglio godere perché sono cose che, te lo dico egoisticamente, voglio ricordarmi molto bene.

La fotografia dell'articolo è pubblicata non integralmente. Link all'immagine originale

© 2025 Riproduzione riservata. Rockol.com S.r.l.
Policy uso immagini

Rockol

  • Utilizza solo immagini e fotografie rese disponibili a fini promozionali (“for press use”) da case discografiche, agenti di artisti e uffici stampa.
  • Usa le immagini per finalità di critica ed esercizio del diritto di cronaca, in modalità degradata conforme alle prescrizioni della legge sul diritto d'autore, utilizzate ad esclusivo corredo dei propri contenuti informativi.
  • Accetta solo fotografie non esclusive, destinate a utilizzo su testate e, in generale, quelle libere da diritti.
  • Pubblica immagini fotografiche dal vivo concesse in utilizzo da fotografi dei quali viene riportato il copyright.
  • È disponibile a corrispondere all'avente diritto un equo compenso in caso di pubblicazione di fotografie il cui autore sia, all'atto della pubblicazione, ignoto.

Segnalazioni

Vogliate segnalarci immediatamente la eventuali presenza di immagini non rientranti nelle fattispecie di cui sopra, per una nostra rapida valutazione e, ove confermato l’improprio utilizzo, per una immediata rimozione.